Buon Martedì, ben ritrovati
Oggi voglio parlare dell’ignoranza. Dell’ignoranza da parte di tutti coloro che vogliono vivere e sopravvivere con la violenza, la sopraffazione, con le armi, con la illegalità, e comunque con la brutalità di alcuni animali tra i più selvaggi.
Ieri era l’anniversario della morte di Giovanni Falcone, sua moglie Francesca, degli agenti di scorta che con lui il 23 maggio del 1992 hanno perso la vita. 30 anni fa hanno perso la vita per mano di ignoranti e violenti che nulla hanno a che fare con gli italiani.
Una violenza gratuita ed inutile. Non sanno che la democrazia ha delle regole scritte mentre alcune sono intrinseche nell’uomo le quali ci riporteranno sempre alla convivenza civile ed al benessere collettivo.
La pandemia che ci ha tolto ben due anni della nostra vita, con la violenza di 170 mila morti, con le tifoserie di questo e quel pensiero ma usavano la violenza dell’ignoranza. Falsi positivi, positivi veri, morti veri o finti ricoveri argomenti che volevano nella ignoranza dettare legge su chi ne sapeva di più e ne sa ancora più di noi in materia sanitaria. Ma si sa l’ignoranza da tastiera e da scalmanati è la mamma degli imbecilli.
Allo stadio, negli ultimi giorni, un gruppo di ignoranti facinorosi ha indirizzato cori violenti e razzisti nei confronti di uno steward, con l’unica “colpa”di essere più scuro di pelle, con una violenza verbale inaudita che purtroppo ha visto soccombere la civiltà in quello stadio.
La violenza della guerra è giunta perfino nella grassa e opulenta Europa per colpa di un invasore folle e di un mondo ormai senza regole. Con nuovi rapporti di forza e tanti conflitti economici di ignoranza. Da nessuna guerra né dall’ignoranza potrà mai uscire una vittoria vera.
L’ignoranza del futuro dell’uomo mai reso edotto sulla parità provoca l’incredibile numero di violenza e di morte delle donne. Sempre più grave è la disattenzione della scuola e della famiglia nei percorsi formativi per portare ad una presa di coscienza delle diversità e della parità.
Infine ma non per ultimo il sempre presente omicidio da lavoro. Ogni giorno in Italia tre persone sono uccise dal lavoro e ben 1650 lavoratori sono vittime di incidente. In parte costretti a essere ignoranti da datori di lavoro violenti e senza scrupoli. Dall’altro invece è la non adeguata preparazione al lavoro.
Potrei continuare all’infinito per raccontare l’intreccio tra la violenza e l’ignoranza in tutti i campi e in tutte le società. Purtroppo anche nella politica italiana che dovrebbe invece esserne immune.
La nostra battaglia deve essere quella di insegnare/imparare a stare insieme senza sopraffazioni, di confrontarsi con gli altri ascoltando più che parlare, di riflettere sulle azioni che compiamo quotidianamente e principalmente di avere un progetto collettivo in cui ci riconosciamo.
Ieri sera ho partecipato ad un incontro organizzato dal blog mittdolcino.com che è stato integralmente registrato e che troverete da stasera sulle loro pagine. È stato un bel confronto sul rapporto tra gli interessi nazionali e quelli europei. Vi invito ad ascoltarlo.
Infine, cambiando argomento ed essendo io un iscritto voglio fare gli auguri a Cristiano Fini che è il nuovo presidente nazionale di CIA – Agricoltori Italiani. Ora sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni, succedendo a Dino Scanavino.
Noi ci sentiamo tra due martedì, il prossimo sarò fuori dall’Italia impegnato in una conferenza.
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